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A proposito di Baobab

Redazione

lbaldini


Roma, 23 novembre 2024


Tra i tanti possibili, ci sono due atteggiamenti che voglio segnalare quando qualcuno, camminando per strada, trova la spazzatura davanti a un cassonetto vuoto: il primo si indigna contro le inefficienze dell’amministrazione pubblica, anche il secondo si indigna, ma si dota di un bel paio di guanti per metterla nel cassonetto.

Entrambi gli atteggiamenti sono legittimi, perché è compito del servizio pubblico provvedere alla pulizia delle strade, ma il secondo atteggiamento restituisce il senso di quello che è l’attività di volontariato. Un’azione intrapresa spontaneamente da un cittadino o una cittadina per contribuire al benessere comune, integrando e non sostituendo il lavoro del servizio pubblico.

Quando questa azione non è svolta a livello individuale ma da una comunità, allora assume ancora maggiore importanza perché ci ricorda, o ci insegna, come si può cooperare senza competere e come la cooperazione molto spesso produce risultati più efficaci di un modello basato sulla competizione.

A proposito, mi piace ricordare, con orgoglio, quanto fatto da Arcoiris nel campo dell’assistenza all’associazione Baobab. Nel corso del tempo si è formato un gruppo di 46 persone, organizzate dal nostri capitani Lucilla e Luciano, che a cadenza regolare fornisce beni alimentari, per l’igiene e vestiario a Baobab, rispondendo alle richieste che di volta in volta ci vengono formulate.

Forse è una goccia nel mare, ma a me piace pensare a tutte le persone che hanno potuto fare colazione con i 9.756 cornetti, 4.693 succhi di frutta, 113 lt di latte, 28 brick di the e 82 pacchi di biscotti che abbiamo donato da gennaio 2023 ad oggi. Immagino il sapore dei piatti cucinati grazie ai 48 kg di pasta, 38 lt olio di semi, 50 lt olio evo, 103 barattoli di pomodori pelati, 208 barattoli di legumi, 20 kg di farina, 811 scatolette di tonno e 95 scatolette di sgombro che abbiamo consegnato.

Questi e tanti altri generi di consumo manifestano il nostro spirito di accoglienza nei confronti dei forestieri che abbiamo ereditato dai nostri avi, vogliono dire che abbiamo a cuore la situazione di persone che hanno avuto la sfortuna di nascere in paesi dove non è neppure possibile immaginare condizioni di vita come le nostre e fanno bene a noi perché ci consentono di riflettere sulla nostra condizione e di affrontare i nostri problemi quotidiani dandogli il giusto peso. 

Su tutto c’è il valore aggiunto di lavorare insieme, l’idea che è possibile convogliare l’azione di donne e uomini verso il bene comune e il senso che queste persone comuni, che si ignorano, agendo con coscienza e gentilezza stanno contribuendo a mantenere in piedi il mondo.

Stefano P.

1 Comments

  1. la gentilezza, proprio quella, così preziosa, condivisa da religiosi e da senza dio.
    la gentilezza che mantiene in piedi il mondo, e speriamo che ci sopravviva.
    grazie stefano

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