“Io , quando l’ho incontrato qualche tempo fa glielo detto al cardinale Tagle, la prossima volta tocca a Lei. Lei sarà il prossimo Pontefice della chiesa cattolica universale. Sapete cosa mi ha risposto? Se io sarò Papa tu invece chi sei un profeta?” Scherza N. Che avevo conosciuto come un ex prof piuttosto serio e molto interessato alla geografia e che oggi sorride divertito dei suoi pronostici.
Mensa Caritas, il giorno dei funerali di Papa Bergoglio, si sprecano i frammenti di discorsi sul Papa degli ultimi.
Qualcuno è andato ad aspettare la bara a Santa Maria Maggiore: “Mi sono messo in un angoletto, troppo sole, troppa gente, però so’ riuscito a fare qualche foto”. Orgoglioso A. fa girare il telefonino. Intanto qualcuno racconta di una multa presa sull’autobus per non aver pagato il biglietto. Incrociare i controllori Atac il giorno in cui tutti parlano di scudi spaziali e di imponenti misure di sicurezza per tutelare i potenti del mondo: oggi Roma ha funzionato proprio come un orologio svizzero!
“Ammazza oh, io ho visto passa’ Macron, ma per la verità ho visto solo un gran corteo di macchine, dieci, undici, tutte coi vetri oscurati. E mica lo sai dove stava Macron, poteva essere nella prima come in una qualsiasi delle macchine. Così se vuoi fare un attentato è quasi impossibile colpire Macron. Perché, ‘o sai, i capi di Stato so’ tutti a rischio attentati, tutti eh! Sei potente, te tocca, sei a rischio d’attentati.”
C’è chi, invece, se la suona e se la canta. “A me Trump me piace. Certo qualche volta dice qualche parola di troppo, però, dai, è simpatico. Certo con Papa Francesco non è che la pensassero proprio allo stesso modo. In effetti, uno ha sempre cercato di costruire ponti e l’altro costruisce muri. No, non è che andavano proprio d’accordo.”
“Con tutto ‘sto gran casino che si preventivava, oggi so’ arrivato liscio, liscio. È strano, un traffico così scorrevole a Roma, è proprio strano!”. Al volontario che si meraviglia delle strade libere, risponde l’operatore “Si può dire che non succede quasi mai, solo ogni morte di Papa”. Sdrammatizzano gli operatori Caritas.
Qualche utente fa trasparire sconforto. “A me, me sa, che semo proprio nei guai. Francesco era proprio dalla parte nostra, era forte, ci stava vicino. La Chiesa, quando lo hanno eletto nun se l’aspettava, se so’ sbajati. L’hanno votato per sbajo. ‘Na volta se so’ sbajati, ma adesso… Adesso n’artro come lui, non lo nominano più. A me, me sa, che semo proprio nei guai.”
L’atmosfera è un po’ triste, ma serena. C’è chi non si arrabbia troppo neanche per un incidente stradale in cui è rimasto coinvolto. “Oh, quello s’è messo a far inversione ad U tutto d’un botto, senza controlla’ niente. Se semo presi. E pensa che era pure un prete!”
Mentre Papa Francesco è sepolto a Santa Maria Maggiore, i potenti del mondo se ne vanno con i loro jet, alla mensa Caritas di via Marsala salutiamo la cuoca R. al suo ultimo giorno di lavoro: “in bocca al lupo!”
Luciano