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Fondo Arcoiris – Help UA, bilancio di un’esperienza

Redazione

lbaldini


Roma, 19 novembre 2022


Quello che segue è il periodico aggiornamento che Giuseppe e Patrizia forniscono rispetto alla situazione dei nostri ragazzi ucraini.


Buonasera a tutti.
Vi scriviamo ancora a distanza di un mese.
Poche le novità, se non il faticoso percorso di Irina (nome di fantasia per le necessità di tutela di una minore) per trovare un suo posto a scuola e mantenere la sua difficile identità di profuga da un paese in guerra.
In questa lettera vorremmo però provare a stilare un bilancio, un bilancio particolare per segnalare tutte le persone che in questi mesi ci hanno aiutato, e continuano a farlo.
Il primo posto spetta sicuramente a Diego, un operatore di InterSOS (www.intersos.org) che operava in un Centro di accoglienza in Polonia, distante cinquanta chilometri da Budomierz, punto di arrivo dei nostri ragazzi appena passato il confine. Per noi che eravamo impauriti dalla distanza e dalla novità di quello che avevamo di fronte, Diego prima e durante il viaggio in Polonia ci ha guidato, dedicandoci il suo tempo, per telefono o per mail ogni volta che ne avevamo bisogno e nonostante i suoi impegni,  suggerendo la strada, i tempi previsti per l’espatrio, le accortezze una volta arrivati al confine, e altro ancora.
Al Centro di Accoglienza, tra le domande della polizia polacca e l’esibizione di documenti, un giovane operatore ha sdrammatizzato la situazione: aveva fatto l’Erasmus a Roma e ci ha preso in giro – in italiano! – per il nome dell’albergo trovato per la notte: “Coloseum, … questi romani!” (www.hotelcoloseum.pl). Certo a guardare oggi il sito sembra molto lussuoso. In realtà in marzo era polveroso e in subbuglio. Metteva a disposizione generi di prima necessità per i profughi (i nostri hanno ricevuto il necessario per l’igiene personale). Inoltre abbiamo pagato per tutti 72,00 euro, compresa la prima colazione!
Prima ancora di arrivare in Italia, in territorio austriaco, è stato un albergatore (calabrese) a farci sentire a casa, dandoci le stanze e una buona pizza (!) a prezzi di favore.
Qualche giorno dopo, insieme a telefonate e mail di numerose organizzazioni, è stata una avvocata di Save The Children (www.savethechildren.it) a istradarci nelle pratiche per il permesso di soggiorno e per il Tribunale dei minori, e continua a seguirci ancora.
Vogliamo ricordare anche una insegnante incontrata per strada, che ci ha dato il telefono e il nome dell’insegnante della Scuola media che poteva inserire due dei tre ragazzi.
Poi, la scuola Penny Wirton (www.scuolapennywirton.it/la-penny-wirton-a-roma) che, dopo una sola settimana dall’arrivo, ha inserito i ragazzi per le lezioni individuali gratuite di lingua italiana.
Non da ultimo, abbiamo usufruito  della generosità degli operatori e assistenti sociali di CasArchè Roma della Fondazione Arché (https://arche.it/) che ci hanno consigliato come muoverci e guidato di volta in volta affinché non ci perdessimo nei meandri della burocrazia.
Poi il medico pediatra che ha offerto la sua assistenza anche senza l’iscrizione alla ASL, il dentista che ha offerto le prime cure gratuitamente, l’amico che ha dato una consulenza informatica per il Wi-Fi (contatto vitale con i genitori in Ucraina), gli ex colleghi di Giuseppe per le pratiche fiscali, l’amica insegnante che ha dato indicazioni sul liceo…
Ma più di tutti, un ex datore di lavoro della nonna, che ha messo a disposizione la sua casa per nonna e nipoti, con contratto di comodato gratuito!
E sicuramente dimentichiamo qualcuno.
Infine, tutti coloro che come voi hanno contribuito e continuano a contribuire alle spese del viaggio, di casa e del Liceo e ci stanno accanto con i loro consigli e le loro indicazioni.
Alla prossima lettera, e grazie!
Patrizia e Giuseppe


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