News, un bastimento carico di

E’ arrivato un bastimento carico carico di… S


Il Bastimento di Alessandra M. e Stefano P.  questa volta si spinge nel sud della costa est degli States e non mancano le sorprese.


S come southeasternmost US state


Quando abbiamo detto a un nostro amico di Roma che volevamo andare in Florida ci siamo sentiti rispondere: “Ma ndo’ vai quello è solo un posto pe’ girà i cinepanettoni”. Un altro ha aggiunto: “Ma che vai in mezzo ai vecchi pensionati americani?”

Dobbiamo ammettere che anche noi eravamo un pochino prevenuti nei confronti della Florida, lo stato americano più a Sud della costa est degli States. Ci sembrava una “roba da fighetti”, troppo turistica, troppo sfruttata ecc. ecc. E poi non ci piace l’attuale governatore repubblicano RonDeSantis autore di provvedimenti che limitano la possibilità di parlare nelle scuole di temi razziali e di orientamento sessuale e contrario a qualunque controllo e restrizione sulle armi. La Florida tuttavia è stata davvero una grande scoperta e abbiamo capito perché è la meta più gettonata non solo dai turisti ma anche dagli americani che vengono qui a svernare durante i rigidi e complicati inverni americani. Per il suo clima la Florida è soprannominata the neverending summer State; in effetti ha un clima molto clemente in inverno, invidiabile in primavera anche se in estate dicono che il caldo sia poco sopportabile a causa dell’umidità.



C’è solo un trascurabile inconveniente, generalmente all’inizio dell’autunno, quando passano gli uragani che spianano gran parte delle abitazioni e delle infrastrutture. Ovviamente anche qui si nota le differenze nelle classi sociali, perché le case che vengono giù sono quelle delle persone meno abbienti, costruite in legno come quelle dei tre porcellini, mentre i benestanti hanno delle solide case di mattoni.



E poi la Florida ha la cosa che più ci è piaciuta: è diversa dagli altri stati americani, diciamo che è un po’ meno America. Grazie all’influenza ispanica che si respira in ogni angolo e al buon cibo di provenienza cubana, portoricana, colombiana. Il tutto condito con musica dai ritmi caraibici che ti accompagna lungo il viaggio.

Un’altra caratteristica che ci ha fatto sentire a casa è lo stile di guida molto più simile a quello romano, con le macchine che cambiano corsia continuamente e i limiti di velocità più alti che al nord. Non è un caso che mentre a Washington in un anno e mezzo non abbiamo visto neanche un incidente, lì in una settimana ne abbiamo visti tre.



A Miami, altra grande sorpresa, abbiamo alloggiato in un piccolo e accogliente albergo nel quartiere di Little Havana praticamente una Cuba in miniatura trasferitasi in America. Bellissimo quartiere, allegro, pieno di gente giovane. Musica, suoni, odori di cibo inebrianti. Sono gli esuli cubani che hanno lasciato l’isola dopo la rivoluzione di Fidel Castro. Vediamo targhe e incisioni che inneggiano ai cubani che hanno lottato per riconquistare la propria terra partecipando alla spedizione alla Baia dei Porci. Per noi, che abbiamo ancora vivo il ricordo del viaggio a Cuba, dove abbiamo scoperto un paese che, seppur con tanti problemi, è orgoglioso della propria indipendenza e fiero per non aver ceduto all’imperialismo americano, è un bello shock. Al di là delle considerazioni su quello che è giusto o sbagliato, vedere le cose da due punti di vista opposti è utile per rinforzare la pietas nei confronti delle persone che perdono la vita nelle guerre.



Ma Miami è anche Miami Beach. Un lunghissimo lungomare popolato da giovani palestrati che si allenano all’aperto e una varia umanità che si gode l’immensa spiaggia. Nella parte sud c’è il quartiere con architetture art déco, dove si trova anche la villa di Versace, oggi trasformata in un posto dove si organizzano eventi esclusivi.

A sud di Miami si trovano le Florida Keys, un arcipelago di circa 1700 isole e isolotti che si spingono nell’Oceano Atlantico e che sono collegate tra loro da una serie di lunghissimi ponti. L’ultima è Key West famosa anche perché è il luogo che ha ispirato molte novelle di Hemingway e dove è ancora visitabile la sua villa.


Anche la costa che affaccia sul golfo del Messico merita di essere visitata. Oltre al mare e le spiagge, si trovano tante piccole cittadine che meritano una sosta, come Naples and Venice. Una chicca si trova a St. Petersburg (certo gli americani non brillano in fantasia per scegliere i nomi delle città), dove troviamo un museo dedicato a Salvator Dalì che contiene la più grande collezione di dipinti dell’autore fuori dal territorio spagnolo.


5 Comments

  1. Sempre bello leggere le vostre impressioni di viaggio…
    In Florida c’ero stato nel 2008, ma per pochi giorni, trascorsi soprattutto nei parchi Disney; mi avete fatto tornare in mente un po’ di sensazioni… grazie!
    Luca

  2. Grazie Luca, grazie Giuseppe.
    I vostri commenti sono sempre molto apprezzati e ci motivano a continuare a scrivere questa piccola rubrica.

  3. Grazie a voi!
    quando vedo in arrivo un nuovo bastimento carico dei vostri racconti di viaggio aspetto un momento di calma, di libertà dagli impegni, mi metto comoda e mi godo la lettura. un beso 😉

  4. bel resoconto e belle foto! Non amo gli americani e la loro politica invadente, immagino però che in Florida ci sia una una contaminazione latino americana che crea un clima più socievole e gioioso. Grazie per raccontare le vostre impressioni di viaggio.

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