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I nostri ragazzi ucraini

Redazione

lbaldini


Roma, 12 ottobre 2022


Giuseppe e Patrizia ci aggiornano sulla situazione dei ragazzi ucraini accolti nella nostra città.


Buonasera a tutti. Vi scriviamo ancora per aggiornarvi su quanto abbiamo fatto dalla ultima lettera, che era di metà agosto.
Dopo aver lasciato Roma, R., tra poco tredici anni, vive a Cracovia con la zia e una cuginetta ma vorrebbe tornare in Ucraina; A., diciotto anni, vive insieme ad altre studentesse vicino a Lublino, sempre in Polonia, dove frequenta un corso universitario di un anno per imparare il polacco.

I. è rimasta con noi e vive con la nonna (che, ricorderete, è la badante della madre di Giuseppe) e frequenta il primo anno del Liceo Artistico Argan a Cinecittà. Rimane il nostro impegno di sostenere i costi delle utenze dell’abitazione di I. e la nonna,  le spese per libri e  materiale scolastico e l’abbonamento Atac di I. : questo è quanto vi proponiamo, se vorrete mantenere il vostro sostegno.
Ricordiamo che i versamenti possono essere liberi o periodici, a seconda delle preferenze, e vanno effettuati con bonifico sul conto corrente intestato a Giuseppe Musumeci.
Ma vorremmo condividere ancora qualche riflessione.
I. ha compiuto quindici anni a settembre. La sua festa di compleanno è stata resa più allegra dalla visita del fratello, Vladyslav, di 23 anni, che studia e lavora a Varsavia, ed è venuto a Roma con la moglie, proprio per festeggiare la sorella.C’era una atmosfera particolare durante il pranzo di compleanno: tra nonna e nipoti un nucleo di quattro persone che vivono in due parti diverse di questa piccola Europa, ma comunque lontane dalla loro Ucraina. Più noi due.
I., come vi abbiamo già detto, è, tra tutti loro, una privilegiata: ha la nonna, una casa, un permesso di soggiorno, la scuola dove andare. Abbiamo pensato a quanti altri compleanni si stanno festeggiando (!?) in tante parti del mondo, e quanti ragazzi sono lontani da casa, o senza una casa dove tornare; gli immensi campi profughi del Libano…
Mentre mangiavamo, lei chattava con i suoi amici in Ucraina, e riceveva gli auguri, e si scambiava notizie: le candeline di una torta e gli effetti dell’ultimo bombardamento…
Alla prossima lettera, e grazie!
Patrizia e Giuseppe

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