la montagna di Gual

La montagna di Gual/3

Redazione

lbaldini


Roma, 12 luglio 2023


Questa volta Gualtiero ci descrive i suoi compagni di viaggio.


Gruppo Piacentini

1.   Paolo Piacentini (la guida)
2.   Mery (la scozzese)
3.   Nadia (la ferroviera)
4.   Enzo (il contattista)
5.   Gualtiero (il nanuncolo)
6.   Maurizio (il vertiginoso)
7.   Paolo Bonuglia (il bonzo)
8.   Paolo Summa (il rakkettaro)
9.   Riccardo (occhiodilince)
10. Rosa (la smarrita)
11. Vittorio (petits-pas)


SCHIZZI PERSONALIZZATI

C’è Bonuglia, il “vagabonzo” – che, incollato alle racchette,
sù pei monti è sempre a zonzo. – Rimirando l’aspre vette,
luogo a luogo paragona: – “quello – dice – m’aricorda
un nevaio in Arizona – ‘ndo salimmo co ‘lla corda”.
Mery è vecchia del mestiere: – zaino gonfio, mai va piano.
Dona sempre con piacere – caramelle e parmigiano;
ma poi quando siede a cena, – eccitante è l’appetito:
mangia e beve di gran lena, – spolpa il pollo con il dito!
Va Vittorio a passi uguali – quando scende e sù, in salita,
senza strepiti, né lai: – che altro chiedi dalla vita?
Bando a tutti gli estremismi, – stat in medio la virtute;
e così, con gli aforismi, – ce guadagna la salute.
E Gualtiero co’ la panza – in salita sale piano:
“ma ‘ndo cori, stai in vacanza, – è così che vai lontano;
poi te viè la bocca asciutta – se fai troppo lunghi i passi.”
Ma in discesa giù si butta – e stramazza sopra i sassi.
Voce tonda, chiara e piena, – lui del coro è “pars magna”:
dico il placido Maurizio – che cammina di gran lena
e non sbuffa e nun se lagna – Ma se incontra  un precipizio
che sprofonda nella valle – je se girano le palle.
Paolo Summa e le racchette – so’ un binomio collaudato:
stanno insieme sulle vette – e s’abbracciano sul prato.
Per provarci più diletto, – se le porta pure a letto;
quanno s’arza la mattina, – le accarezza, le smucina…
Nel gruppetto della coda – ci sta Nadia-ferroviera:
questo aiuta e quello loda, – a chi dà una mela intera.
Poi, sul treno non si tocca:- Roma-Lourde, allée e ritorno.
le lenzuola ci rimbocca – ci protegge notte e giorno,
Enzo in mente tiene scritto: – “sempre è sano chi va piano”:
quindi, a mensa studia il vitto, – della coda è lui il sovrano.
Dei contatti tien le fila: – “procediamo bene; passo”.
Poi si scarica la pila  – e isolato resta in basso.
E del gruppo chi è l’adone? – Ma Riccardo, nun c’è dubbio:
non l’hai visto alla stazione? – Come ai Ceri, lassù a Gubbio,
dove spingon tutti quanti, – col passare delle ore
lo rinserrano ansimanti – sia le bionde che le more.
Liste, batte notte laste, – ecco Paolo Piacentini:
gambe lunghe e piante vaste – non c’è chi gli s’avvicini.
Capo-gruppo in nome e in fatto – alla coda non ci bada,
dove Summa, un po’ distratto – si ritrova fuori strada.
Rosa! Rosa! Chi l’ha vista? – E’ bloccata a piè di lista.
Oh che trekking disperato: – collo zaino che abburava
si bloccava pure al prato; – Tutto intorno je ballava!  
Né poteva farla lieta – calcolar franco e peseta.

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