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25 aprile 2024 – volontari alla mensa Caritas di via Marsala


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Un 25 aprile particolare questo, una giornata di festa che i nostri genitori e nonni  con sacrifici immensi ci hanno saputo regalare e che invece spesso si riempie di tristi tensioni e misere polemiche.
La mattina siamo a Forte Bravetta, qui degli studenti e dei professori magnifici ci hanno fatto emozionare, il pomeriggio copriamo il nostro turno di volontariato mensile alla mensa Caritas.
Capelli e pizzetto candidi, sorriso sereno, occhi vivaci, Eliseo  fa parte della squadra di volontari Arcoiris che passa parte del proprio 25 aprile alla mensa Caritas di via Marsala. Nelle chiacchiere che si fanno prima dell’arrivo degli utenti mi dice: “Questa è un’esperienza davvero incredibile, che ti fa crescere. Qui alla mensa Caritas ho incontrato un pezzo di mondo sofferente, si rimane colpiti nel profondo. Devo dire la verità,  quando incrocio gli occhi di questa umanità sofferente, con mille storie diverse, con ferite manifeste o nascoste in profondità, ho quasi vergogna, ho difficoltà a sostenere quegli sguardi. Forte è la tentazione di abbassare il capo per sfuggire quella vista.
Io sono in quella fase della vita in cui si tende a frenare, a rallentare il proprio impegno verso il cambiamento. Le energie diminuiscono e anche la spinta al fare rischia di attenuarsi. Ma poi ho la fortuna di essere un insegnante e di incontrare tutti i giorni gli occhi dei miei studenti e quegli occhi sono in grado di mettere un’energia formidabile nel mio motore. Non possiamo lasciare ai nostri giovani un mondo come questo, troppo carico di ingiustizie e di dolore. Allora la spinta a lottare, ad impegnarsi per il cambiamento mi prende ancora di più e più forte di prima. È questo l’insegnamento degli occhi che incontro alla mensa e nelle aule della mia scuola.”
Gli occhi di Elsa sono scuri e luminosi, viene dall’altra parte del mondo una delle suore che ci aiuta a lavare e asciugare i vassoi. E’ a Roma per studiare e fa fatica a reggere il ritmo scolastico delle consorelle più giovani. Ci parla molto della sua Timor così lontana e così profondamente ancorata nel suo cuore.
Lo sguardo di John è straordinario. Lui è un pensionato statunitense che ha deciso di stabilirsi per un po’ nella nostra città. “Per lavoro, operando in una grande istituzione mondiale, mi sono occupato a lungo di come far uscire dalla povertà i Paesi in difficoltà, ma con questa esperienza alla mensa tocco con mano come si possa aiutare concretamente le singole persone. Dal macro al micro” così mi dice questo volontario americano che in poche settimane ha conquistato tutti. La sua postura, i suoi gesti, le sue parole anglo-italiane sono la quintessenza dell’empatia.
I volti degli utenti quando incrociano il suo sguardo si dispongono al sorriso. Anche oggi, 25 aprile 2024, molti occhi brillano.

Luciano B.


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