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Annullata l’escursione al lago di Vico

Redazione

lbaldini


sabato 26 novembre – E – Autunno al Lago di Vico


L’escursione, causa maltempo, è stata annullata


Coord. Giuseppe Musumeci e Patrizia Mauracher


Appuntamento:  ore 9.30  loc. Fonte Canale (Lago di Vico) area picnic con parcheggio

Come arrivare: Dal GRA si prende la Cassia bis e successivamente la Cassia (SR2), prendendo il bivio per Nepi con la SS311, che si lascia dopo 1,7 chilometri per imboccare a sinistra la SP1 Cassia Cimina. Si supera Ronciglione e si arriva sopra il lago in località San Rocco, dove ad un ampio svincolo (in corrispondenza della SP39 che viene da destra) si lascia la SP1 Cassia Cimina e si gira a sinistra (indicazioni per Faggeta di Monte Venere – attenzione anche la strada che si imbocca viene indicata come Cassia Cimina). Si scende con numerose giravolte, si costeggia a destra la faggeta di Monte Venere e con un lungo rettilineo si arriva al parcheggio di Fonte Canale.
N.B.: su Google inserire destinazione Monte Venere (Caprarola) 

Tempo di arrivo: 1 ora e 30 min (circa 80 km)


Lunghezza:  12 km – Dislivello:  500 m circa – Difficoltà: E – Tipo di percorso:  anello

Punto di partenza e arrivo: Fonte Canale

Descrizione: Il percorso  parte dalla Fonte Canale e sale fino a raggiungere l’anello superiore del cratere del lago di Vico in località Monte Nibbio, costeggia parte dell’orlo per scendere rapidamente il livello del lago in località Riacci. Si percorre quindi la zona paludosa del lago, coltivata a noccioli, fino a località Cerretto, in prossimità del lago (pantano e punto di avvistamento). Ci si riallontana dal lago per costeggiare le pendici del Monte Venere (è possibile raggiungere la grotta del Diavolo e  la cima del Monte con una deviazione di circa un’ora), fino a ritornare a Fonte Canale.


Ci troviamo nella Riserva Naturale del lago di Vico nella bellissima cornice dei Monti Cimini che regalano sfumature di colori diverse ad ogni stagione.

Da un punto di vista più tecnico siamo nel cosiddetto Distretto Vulcanico Vicano (ben distinto da quello Cimino) dove si è vissuta una notevole attività vulcanica in più fasi tra i 500.000 e i 90.000 anni fa. Il cono del vulcano che insisteva su questa zona ha subito più collassi che, insieme allo svuotamento della camera magmatica, hanno dato vita alla caldera. Quando l’attività vulcanica è cessata, acque di sorgente, piogge e neve hanno generato il lago. In origine la sua superficie era il doppio di quella di oggi ed il Monte Venere era un’isola al centro del lago. Poi nei millenni l’acqua si è ritirata dando al lago la forma che conosciamo oggi.

La riserva, istituita nel 1982, ha un grande valore naturalistico. Siamo in un ambiente incontaminato e ricco di varietà caratterizzato dalla presenza di diversi ecosistemi. Quello boschivo, con la faggeta di Monte Venere che viene definita “depressa” perché si è formata ad una quota insolitamente bassa.  Qui si incontrano  diversi esemplari di faggi secolari. L’ambiente palustre, quello lacustre, i prati umidi e i coltivi (noccioleti) con una grande varietà di flora e fauna. Per gli appassionati di birdwatching il lago è un luogo da non perdere. Fanno parte della ricca varietà di uccelli acquatici lo svasso maggiore – simbolo della riserva – le folaghe, il germano, gli aironi e tantissimi altri.  Infatti, il lago di Vico è uno dei punti di svernamento e di sosta più importanti del Lazio.


Attrezzatura: scarponcini impermeabili da trekking, bastoncini; abbigliamento a strati (magliette, pile); cappello, crema da sole, occhiali da sole; giacca o mantella per la pioggia, guanti leggeri; macchina fotografica; un ricambio completo (incluse le scarpe) da lasciare in auto.


Escursione di sabato 26 novembre – Autunno al Lago di Vico

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