Nadia - Noi e Lei

Occhi obliqui, un sorriso che ti accoglie

Redazione

lbaldini

Sono in divisa, sto lavorando, in una giornata luminosa, a piedi per una traversa di Centocelle, tra la Togliatti e Tor de’ Schiavi; c’è una bella donna che spinge una sedia a rotelle, sul marciapiede e a un tratto si volta, mi guarda più intensamente e mi riconosce proprio bene, non si ricorda come mi chiamo, io la riconosco, non mi ricordo come si chiama; occhi obliqui, un sorriso che ti accoglie.

Siamo proprio noi, sei proprio tu. Ci siamo conosciute nelle escursioni di Arcoiris, e ci fermiamo a parlare, Nadia è con suo padre, che non può camminare. Riflettiamo su come è bellissimo poter camminare.

Io non sono allenata e sono lenta, lei mi dice che invece camminare le serve per stare bene, sentirsi in equilibrio, recuperare energie. Ci salutiamo infine con la gioia di sapere che sarà più facile riconoscersi la prossima volta che ci vedremo.

Oggi che Nadia ci manca penso ai versi di Virgilio che conosco a memoria, dove Enea incontra gli amici di tante battaglie e nei Campi Elisi si ferma a passeggiare, a raccontare….

nec  vidisse semel satis est iuvat usque morari

et conferre gradum e veniendi discere causas

(non basta essersi rivisti, una volta, è bello indugiare ancora, camminare insieme, raccontare di se’)

e la vorrei rincontrare adesso Nadia; occhi obliqui, il suo sorriso che ti accoglie

Laura

Leave a Comment