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Camminare … per sapere dove andare


numero 19 – Newsletter dell’Associazione Arcoiristrekk – febbraio 2022


In questo periodo di inizio anno, forzatamente stanziale, ho avuto modo di leggere due libri sul movimento, o meglio sul camminare, atto che, secondo gli autori, è anche una metafora della vita.

Del primo libro mi ha colpito un passaggio in cui l’autore ricorda che “la prima azione che l’uomo ha compiuto dopo essere disceso dagli alberi delle savane africane, duecentomila anni fa, è stata quella di camminare […]. La vita stessa consisteva nel movimento, il concetto di stanzialità non esisteva neppure.

L’uomo era bravissimo a trovare una strada. Non la più breve, né la più rapida ma quella che costava minor fatica. Ancora oggi i sentieri svolgono questa funzione: mostrare la via in un territorio ignoto, consentendo a chi li percorre di trovare ordine nel caos, individuare tra tante incognite un tratto familiare, afferrabile tramite l’intuito, proprio perché fa appello a un istinto profondamente radicato in ciascuno di noi.

I sentieri sono come le leggende, i miti, i canti popolari, le fiabe. Nascono da una collettività, non è possibile attribuirli a un singolo artefice.”

Queste riflessioni mi confermano nella convinzione che coltivare l’atto ancestrale del camminare è estremamente salutare non solo per il fisico ma anche per la nostra anima. Perché ci riporta alle nostre radici più profonde. L’autore invita a cambiare prospettiva: cartina o GPS alla mano, non avevo mai pensato prima che i sentieri sono espressione di una collettività, che sono un patrimonio comune proprio come le fiabe e i canti popolari, che ci parlano delle donne, degli uomini e dei bambini che li hanno percorsi. Ci uniscono al passato e non ci lasciano soli in un territorio ignoto che percorriamo verso una destinazione che vogliamo raggiungere ma di cui non abbiamo certezza.

Del secondo libro mi limito a riportare l’interessante definizione che l’autrice dà del camminare: “Camminare è lasciare con un piede la terra e con l’altro tenere l’àncora. Ogni passo che si stacca da terra ci mette in contatto con gli innumerevoli distacchi della nostra vita.”

Arcoiris ha cominciato l’anno andando per così dire contro la sua natura, ovvero muovendosi rigorosamente on line, con la riunione del direttivo, il voto dei soci , il tesseramento, la presentazione del calendario delle escursioni e Arcoclick, il concorso fotografico con estrazione di premi, persino quest’ultima online. Segue ora la prima Newsletter dell’anno. Ci mancava poco e persino la prima escursione la facevamo online. Scherzi a parte, purtroppo a causa della variante Omicron anche questa uscita è stata rinviata e sarà recuperata prima possibile. Intanto però ripartiamo da Montecitorio. No, non da un’altra maratona di votazioni (abbiamo già dato, vero Presidente Mattarella?) ma dal Cammino (insieme a) Franco.

A prestissimo,

Patrizia

I libri citati: Torbjørn Ekelund, Storia del sentiero, Milano, Salani, 2020

                      Chandra Livia Candiani, Il silenzio è cosa viva, Torino, Einaudi, 2018

1 Comments

  1. Le citazioni del libro edito da Salani mi hanno colpito. Scrivi “I sentieri sono espressione di una collettività … che ci parlano delle donne, degli uomini e dei bambini che li hanno percorsi” e allora penso ai nostri trekk urbani in cui le strade, le piazze, i palazzi si animano di storie e di persone. A volte, durante le nostre passeggiate in città, ci scopriamo affetti dalla “malattia” del commissario Ricciardi, lui la chiama il Fatto. Il commissario di De Giovanni percepisce gli spettri delle vittime di morte violenta, noi no, per fortuna, noi incrociamo vite, altre vite. Noi incontriamo uomini e donne che hanno camminato sui nostri stessi passi e che ci hanno lasciato un’eredità che non vogliamo lasciarci sfuggire.

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