newsletter: Conversazioni iridate

Tiziana, montanara e viaggiatrice


numero 16 – Newsletter dell’Associazione Arcoiristrekk – agosto 2021


Tiziana sulle amate montagne

Tiziana Marcolin è un’amica di Arcoiris di lunga data. Esperta dei meccanismi intricati dei bilanci e dell’economia, abbiamo saputo apprezzarne le qualità escursionistiche e umane. Amica intima della nostra indimenticabile presidente Nadia, Tiziana è una generosa che ama la montagna profondamente. Con questa conversazione cerchiamo di conoscerla meglio.

Il bagaglio delle tue attività escursionistiche è notevole, quando hai iniziato?

La mia prima passeggiata in montagna l’ho fatta con la mia maestra, mia zia e mio cugino. Avevo 8 anni. L’escursione aveva come meta un borgo abbandonato in Carnia, dove la mia maestra aveva svolto il suo primo incarico d’insegnante, subito dopo la guerra.

Mentre camminavamo nel sentiero, lei ci raccontava che aveva raggiunto il paese in bicicletta, percorrendo oltre 50 km. Il sindaco le aveva dato il benvenuto, e poi, accompagnata da alcuni uomini del paese, era salita nel borgo dove si trovava la scuola, che era anche il suo alloggio. Circa un’ora e mezza a piedi dal paese. I bambini per frequentare la scuola dovevano camminare anche oltre un’ora a piedi e i genitori, d’inverno, nel latte, versavano un po’ di grappa per riscaldarli. Questi erano i suoi racconti.

Al ritorno, giù per il sentiero, la maestra mi disse “Tiziana, sembri un capriolo”. Ero già in armonia con la montagna, ma la consapevolezza l’ho avuta con i campi scout.

Cosa ricordi di quei tempi?

Ad 11 anni sono entrata nel gruppo scout del mio paese di 600 anime. A dicembre del 1991 primo campo invernale a Frisanco. Alloggiati nella soffitta della canonica senza finestre e senza neppure una stufetta: 14 ragazzini ed io l’unica femmina. Fortunatamente, in famiglia, ho avuto una nonna ed una zia di larghe vedute, che hanno convinto papà e mamma a lasciarmi andare. Mi accompagnò mio padre in macchina.

Cinque giorni di grandissimo freddo, ma di grandi risate, incontri con gli anziani che andavamo a trovare percorrendo sentieri innevati.

Le esperienze più dure? Quelle che ricordi più volentieri?

Le esperienze più dure sono stati i campi mobili con gli scout. Nessun abbigliamento tecnico, zaini pesantissimi, dormendo o in tenda o nei bivacchi. Mi ricordo, in particolare, la salita dal rifugio Giaf, passando per la forcella Segnata. Ci arrampicavamo nelle rocce, privi di ogni sicurezza, tant’è che Linda, una nostra compagna, ebbe una crisi di pianto.

Oltre alle escursioni che fai con Arcoiris, vai spesso in montagna? Anche da sola?

Ho ripreso ad andare spesso in montagna. Mai da sola. Mi piace molto stare con le persone.

Quello che amo maggiormente è programmare delle escursioni, proporle agli amici e condividere il cammino.

Tu hai una bellissima figlia, sei riuscita a trasmetterle la passione per la montagna?

Rispondo senza esitazione con un sì.

Proprio quest’anno ho avuto la conferma che anche Yacine ha sviluppato la passione per la montagna. Infatti, anche su sua richiesta, abbiamo trascorso una vacanza all’insegna delle belle camminate sulle Dolomiti e ora lei ha iniziato ad andare con i suoi amici la domenica a camminare. È bella questa cosa, perché mi chiede di suggerirle i percorsi. Lei che spesso dice: “So io quello che devo fare”.

Oltre alle escursioni sei una camminatrice anche nella tua vita quotidiana?

Più che camminatrice sono una ciclista.

Come ti muovi per raggiungere il lavoro e fare la spesa o altre commissioni? Il Covid ha modificato le tue abitudini di mobilità?

Da oltre 10 anni vado al lavoro in bicicletta, con qualsiasi condizione atmosferica. Solo la neve mi può fermare.

Il Covid mi ha portato a camminare molto di più. Non potendo andare fuori Roma, il sabato e la domenica ho fatto delle lunghissime passeggiate in città. Ho visitato dei quartieri che conoscevo poco o nulla: Parioli, San Paolo, il Mandrione, Tor Pignattara, il Parco dell’Aniene …

Con le amiche ci diciamo sempre: “Il camminare, in questo periodo, ci ha salvate”.

Negli ultimi anni sono stati creati molti Cammini. Francigena, Cammino di San Benedetto, via Romea, … il successo di questi itinerari testimonia che anche in Italia questa pratica è divenuta popolare. Che ne pensi di questo tipo di esperienza?

Penso che sia una esperienza molto bella.

Ed ora parliamo di ambiente. L’Articolo 9 della nostra Costituzione afferma “La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” Gli scempi urbanistici che si vedono in giro nel nostro Paese e i tassi di inquinamento dell’aria, delle acque, dei terreni sembrano dimostrare che quella “tutela” non sia esercitata in modo efficace. Che ne pensi?

Recentemente sono stata quattro giorni in val D’Orcia. Abbiamo preso una casa a San Quirico d’Orcia. Parcheggiato la macchina, che abbiamo ripreso solo il quarto giorno. Camminato 20 – 25 km ogni giorno. Bagno Vignoni, Vignoni Alto, Pienza. Un paesaggio bellissimo. Le ginestre, i papaveri, campi pieni di trifoglio rosso e i viali di cipressi.

La bellezza di questi luoghi è dovuta al territorio preservato. Niente cementificazione, nessun inquinamento. Aria profumata.

Se penso al Veneto e anche al Friuli, ogni azienda agricola ha un capannone. Colate di cemento. Per non parlare delle tante fabbriche dismesse. Anche le regioni, comprese quelle virtuose, non sempre esercitano questa tutela.

Più in generale Greta Thunberg e i giovani di Friday for future ci avvertono che non c’è più tempo, se non cambiamo tutto precipitiamo in un burrone catastrofico. Sei d’accordo con loro?

Più che mai. Mi chiedo se siamo ancora in tempo a salvare il nostro pianeta.

Secondo te cosa può fare ciascuno di noi?

Moltissimo. Dalla raccolta differenziata, all’oculato uso dell’acqua, al risparmio energetico, ad una spesa consapevole. Nel nostro piccolo, possiamo incidere tantissimo.

Passiamo alla nostra associazione. Tu sei stata una delle amiche più intime di Nadia, la nostra indimenticata Presidente, ti va di raccontare un’escursione/viaggio che hai fatto con lei?

Quando parlo di Nadia, la definisco la mia compagna di vita. Un’amica con cui ho condiviso tutto, dal nostro primo incontro a quando ci ha lasciate.

Il nostro legame si è consolidato durante il nostro viaggio nello Yemen. Per la prima volta, nel lontano 1991 anche lo Yemen del sud era aperto al turismo. Un paese bellissimo. Il gruppo era composto da 14 partecipanti. Viaggiavamo con due fuoristrada.

Due ricordi.

Il primo.

Un giorno ci eravamo fermati a pranzare in un ristorante locale. Noi donne eravamo in canottiera e pantaloncini. Durante il pranzo il nostro autista notò molto nervosismo tra gli uomini locali. Non ci fece terminare il pranzo. In tutta fretta, pagò e ci fece salire di corsa nei fuoristrada. Guardando fuori dai finestrini, vedemmo la rabbia di quegli uomini.

Il secondo.

Nel magico deserto nello Yemen del sud, gli autisti si divertivano a guidare a gran velocità tra le dune. Il nostro autista Omar, un bel giovane eritreo, esagerò nella corsa. Tant’è che la duna era talmente alta che, quando planammo, l’impatto fu talmente forte che si ruppero gli ammortizzatori. Noi, miracolosamente indenni, solo qualche ammaccatura.

Arrivati a San’à, il titolare dell’agenzia di viaggio ci comunicò che il nostro autista veniva sostituito.

Prontamente, il nostro gruppo organizzò una manifestazione. Ci dirigemmo all’agenzia allo slogan: “Vogliamo Omar! Vogliamo Omar! Non continuiamo il viaggio senza di lui!”

Omar rimase con noi fino alla fine del nostro viaggio.

Più in generale, con Arcoiris, tra le tante escursioni a cui hai partecipato ce n’è una che ti ha colpito particolarmente?

Mi è piaciuta molto l’escursione a Capri e anche le giornate a Siena.

Anche se le emozioni più grandi, le vivo tra i monti.

Ci vuoi suggerire qualche altro itinerario o iniziativa da mettere in cantiere?

Visto che i cammini vanno molto di moda, suggerisco, da brava friulana, il Cammino Celeste da Aquileia al Monte Lussari.

Infine, ci piace concludere con qualche suggerimento. In questi tempi di pandemia i viaggi sono impossibili, viaggiare con la fantasia però si può. Secondo te qual è l’itinerario più bello che si possa fare?

Il mio sogno è il “Camino Real” in Perù.

Da ultimo ci suggerisci qualche libro, qualche film, qualche risorsa web che tratta i temi di cui abbiamo parlato finora?

Cammini itinerari e luoghi d’arte: 30 volumi di cammini in tutta Italia pubblicati da Terre di Mezzo in collaborazione con il Corriere della sera e la Gazzetta dello sport.

Il filo infinito di Paolo Rumiz.

[l’intervista è a cura di Luciano B.]

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