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La Questura sarà contenta

Redazione

lbaldini


domenica 16 maggio 2021 – Per Nadia. Giornata dedicata a Nadia Pietrini – trekk urbano:
Ci vediamo al Corteo


Appuntamento alle 9,30 a Piazza Esedra………..per che cosa manifestiamo oggi? Quanti saremo? Speriamo vada bene…giro l’angolo delle Terme di Diocleziano e vedo la piccola pattuglia di Arcoirisiani. Saranno una quindicina (chissà cosa direbbe la Questura…).  Oggi niente militanza, oggi, ragazzi, comodi. Ce la raccontiamo………..niente panini da vendere (povera Lucilla………), niente bandiere e striscioni da piazzare o, peggio ancora, da portare. Oggi camminiamo raccontandoci il tempo che c’è stato e c’è sfilato intorno e tanti di noi hanno condiviso con Nadia. Nel giorno che dedichiamo a lei, abbiamo scelto di ricordarla così: convinta che l’impegno politico fosse un dovere e che la politica significasse battersi per una società più giusta, per aiutare i più deboli, per arricchire culturalmente la propria comunità. Nonostante il virus, in Piazza Esedra “ci si vede” ancora. Infatti ci sono tre piccoli gruppi che cercano di riunirsi proprio come facevamo noi, quando arrivavamo e cominciavamo a chiedere “avete visto i milanesi? Dov’è lo striscione dei romani? Ah ci sei anche tu………..hai visto Luisa? È passata da poco? Allora cerco di raggiungerla” ……..Luisa l’avrò trovata…ma oggi noi arcoirisiani ci siamo persi Luca….giustificato però (e mica si poteva mancare così…….)

Da questa piazza sono partite infinite manifestazioni. Ci ricordiamo quella delle femministe del 1975: un’ora e mezzo di corteo che ha sfilato fino a Piazza Mastai. Abbiamo manifestato armate di pentole e mestoli per l’aborto libero e “en sicurezza” (come si direbbe oggi.)  Le donne erano venute da tutta Italia con i propri striscioni e “parole d’ordine” e c’erano anche delegazioni straniere a sostenere quella battaglia delle donne italiane. Partecipavamo con quella che Gualtiero chiama “l’ingenua incoscienza dei nostri cuori” raccontandoci di quando, con la piccola Livia sulle spalle, difendeva davanti ai poliziotti il suo diritto, costituzionalmente sancito, a portarla in queste situazioni “che non si sa come finiscono”.

Divertente è il racconto che ci fa Massimo della manifestazione contro la centrale di Montalto di Castro. Intanto perché quella battaglia fu vinta e la centrale non ha mai operato. Poi perché diventò una “Festa della vita”, “pacifica e di massa”, allegra e colorata. Annunciata anche dal volantino delle tribù degli indiani delle colline che chiedevano alle tribù delle città lager di unirsi a loro per difendere la terra dove continuare a far crescere l’erba. Insieme a loro c’erano i contadini e i pescatori a combattere l’energia nucleare come energia di morte. Chiedevano di usare l’energia del sole che è pulita e non costa nulla, di unirsi ai fratelli delle città che già si battevano bravamente nelle università …

Intanto siamo arrivati al Circo Massimo ah………il Circo Massimo…eravamo milioni (e chi se ne importa della Questura…) eravamo un paese in piazza. C’erano tutte le organizzazioni sindacali territoriali e di categoria, i lavoratori della funzione pubblica, i pensionati, i pompieri, i giovani, quelli precari, quelli dai lavori atipici, quelli del social forum di Genova, vestiti da rapper con i piercing e i tatuaggi, con la birra i tamburi, la musica e i balli scatenati. Sugli striscioni c’era scritto “Noi, i figli, in piazza per i nostri diritti con i nostri padri”

E come tanti importanti cortei anche noi arriviamo a San Giovanni la piazza del Primo Maggio, del Concertone ma anche dei Girotondi e delle Sardine distanti un decennio fra di loro, ma segnali di un disagio e di una protesta che avrebbe secondo me bisogno di più attenzione. Laura in questa sosta ci racconta di una manifestazione dura e difficile, quella autoconvocata dopo l’assassinio fascista di Walter Rossi…e ci ricorda che ci sono state anche queste di piazze quelle dure, difficili e violente ….

E’ difficile scegliere una manifestazione fra le altre. Caterina ci ha scritto “Ciò che ogni volta ha contato tanto per me è stato il sentirmi parte di un tutto, sapere non solo che quelle battaglie  erano giuste e sacrosante, ma che eravamo in tanti, insieme, a combatterle. Quel senso del noi di quegli anni, quello è rimasto in me…”

Il nostro percorso si ferma qui. È stata una manifestazione pacifica anche se non di massa………….per la prima volta nella storia ……la Questura sarà contenta di noi!!

Rossella G.


Vai ai materiali de La Giornata per Nadia del 16 maggio 2021

1 Comments

  1. ero già rammaricata di non aver potuto partecipare ..alla manifestazione, ma leggendo il resoconto il rammarico è ….aumentato!
    bellissimo, sembra di stare tutti insieme con l’energia che si respira quando ” ci si sente parte di un tutto”!

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