Resoconti

La scelta del contrario …

Redazione

lbaldini

19 febbraio 2017 : Orvinio – San Salvatore, ovvero. La scelta del contrario………
Ci vediamo a Orvinio un piccolo paese annoverato, però, fra i bei borghi d’Italia. Io ho già delle perplessità sull’escursione che va al contrario, nel senso che prima si scende poi si sale, poi arrivo in piazza e trovo Fernando che a malapena mi saluta ed è concentratissimo sul suo smartphone dove sta cercando un forno buonissimo per il quale sembra essere partito apposta da Roma e poi arriva Tiziana che, felice e sorridente, ci confessa che si è persa……lei…….la nostra guida…ma insomma…….dove sono capitata?! Per fortuna Orvinio interviene rivelandoci la sua posizione incantevole fra i monti. Un belvedere rivela un panorama mozzafiato su un massiccio innevato e imponente……….e finalmente arrivano i montanari!! Eccoli là appoggiati al parapetto Luciano e Natalino, concentrati e chini sulla cartina allargata sul muro, occhiali e dita che scorrono su e giù…è il Terminillo! ” No!! E’ il Velino” ci dice un signore con aria benevola……vabbè… però la scena era perfetta!!
Dopo l’immancabile bar ci raduniamo e partiamo. Un fontanile dà il nome alla radura che attraversiamo che si chiama, appunto, “Fontanile delle Pratarelle” ed è delimitata da una staccionata. Io non l’ho visto ma qualcuno mi ha raccontato che Tonino l’ha scavalcata……beh……devo dire che andar per monti con un Vicepresidente che scavalca staccionate è rassicurante!! Il sentiero scende ed è piacevole seguire il suo andamento gentile avendo una vista a tutto campo della valle. Infatti il bosco che pure abbiamo intorno è ancora invernale e spoglio e questo ci aiuta anche a godere dello splendido sole che ci accompagnerà per tutto il percorso facendoci anche sudare parecchio…Il sentiero cammina anche affianco di un ruscello tranquillo che scorre creando piccole cascate dolci e silenziose. Man mano che scendiamo la valle si apre sempre di più davanti ai nostri occhi e possiamo vedere già da lontano l’antico Monastero di San Salvatore, già proprietà dei monaci di Farfa, ora privato. Certo anche un monastero in basso ……..però la posizione è suggestiva. Maestoso, solo, nel centro della valle… davvero un luogo di solitaria e intensa meditazione. Quando arriviamo scopriamo anche una radura erbosa e assolata davanti alla facciata principale che è come una terrazza e ci consente una spettacolare vista a 360° gradi dal fondo (sempre per mantenerci sulla scelta del contrario!!). Ci si ferma senza indugi. “Si mangia qui” qualcuno dice “Ma è mezzogiorno”… flebile opposizione… Non c’è partita, insomma, ed è vero………..ci si sta da Dio – appunto – e Gualtiero tenta pure il pisolino!!!
Con lentezza ci decidiamo a ripartire e ad affrontare la salita. Il cielo è troppo bello e noi troppo bravi…….Nadia, la nostra Presidente, è così fiera di noi che ci propone di allungare la camminata fino a Colle Moreante dove ci aspetta un altro fontanile………io non resisto all’acqua fresca e bevo generando sguardi preoccupati…niente paura ragazzi……..eccomi qui che vi racconto dopo una settimana!! Intanto però fa anche un gran caldo e non sappiamo più cosa toglierci……Peppe è il meglio organizzato……….arriva a sfoggiare una invidiatissima maglietta a maniche corte!!
A fine passeggiata a Orvinio ci aspetta Maurizio che fa parte dell’Associazione Amici del Cammino di San Benedetto con cui facciamo un po’ di storia all’interno della Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati (eh si, si chiama proprio così…tanto per insistere sulla scelta del contrario!!!). Il paese ha una storia importante e il maestoso castello ne è visibile testimonianza. E’ stato casato degli Orsini e dei Borghese; durante lo Stato Pontificio è stata sede del Governatore. Scopriamo che abbiamo ancora una volta camminato lungo i sentieri di San Benedetto e lui ci racconta una realtà molto interessante e qualche suo sogno. I Comuni della zona interessati dal Cammino di San Benedetto sono legati anche da tradizioni enogastronomiche e artistiche. C’è infatti Vincenzo Manenti, che ha lavorato nella bottega del Cavalier d’Arpino e del Domenichino, che nel ‘600 ha affrescato tutte le chiese della zona ma che è stato molto prolifico in tutta l’area reatina lavorando anche al convento di San Benedetto a Subiaco e alla Certosa di Trisulti. Ci sarebbe quindi anche spazio per un rilancio di questi piccoli paesi soggetti a fenomeni di abbandono che diventa non solo abbandono di luoghi ma anche di cultura e tradizioni. Maurizio sta provando, insieme agli altri dell’associazione, a recuperare e conservare questo patrimonio diffuso e prezioso ma non nasconde le difficoltà di trovarsi spesso di fronte a persone che non sanno cogliere l’insieme dei problemi, dei progetti e delle opportunità che potrebbero nascere solo se si riuscisse a valorizzare e rivitalizzare questi comuni per quello che in realtà sono: dei piccoli tesori disseminati lungo percorsi che in altri paese europei sarebbero sicuramente apprezzati di più e gestiti diversamente.
Il sole sta ormai scendendo e tutta la zona si tinge di rosso………..cominciamo a salutarci in modo sparso, qualcuno con un piccolo dispiacere nel cuore tipico di un arcoirisiano …..mannaggia il forno è chiuso…….. adesso una bella merenda con pizza rossa e birra ci voleva proprio!!
Siamo così tornati al punto di partenza ………..pronti per la prossima escursione……..a presto!!

Rossella

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