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Passato e presente

Redazione

lbaldini


Domenica 6 novembre : Passeggiata a Vigna Murata. Città e campagna. Passato e presente.


Eccoci riuniti al parcheggio di Via Norma Cossetto giovane studentessa istriana insignita della medaglia d’oro…….L’inizio è allegro e assolutamente arcoirisiano: bontà biologiche a Luca e Massimo per aver partecipato e vinto ai giochi del nostro sito con tanto di medaglione al collo e Marina e Silvestro che ci sorprendono arrivando con una “colazione pic nic” a base di caffè e cornetti….

La nostra sarà una bella passeggiata nella storia e nel presente di due grandi tenute della campagna romana, quella di Vigna Murata e quella di Sant’Alessio. L’ incontro fra antico e moderno sarà il filo conduttore del nostro percorso.

Già via di Vigna Murata, da cui partiamo, era l’antica strada interpoderale della tenuta e oggi è un’arteria cittadina importante, e pericolosa da attraversare, che insiste sull’originario percorso di campagna. Così come Via Grotte d’Arcaccio e via di Grotta Perfetta ci ricordano che siamo in zona di grotte e di una cisterna romana di cui sono state rinvenute tracce. 

Intanto è di nuovo presente. Infatti ci imbattiamo in un complesso scolastico che comprende tre istituti fra cui l’unico liceo aeronautico di Roma. La campagna si riapre presto intorno a noi fra uliveti e vigneti che sembrano abbracciati, o assediati, da agglomerati urbani. In epoca imperiale questa zona della campagna romana era un grande latifondo con “villae rusticae” che decaddero con l’impero e le invasioni barbariche. Ci sono testimonianze di questo periodo e c’è anche la zona dei Granai, occupata anticamente dai granai che l’imperatore Marco Cocceo Nerva vi aveva fatto costruire e che oggi, per tornare al presente, è un quartiere residenziale con un grande centro commerciale che si chiama, appunto, i Granai.

Le proprietà sopravvissute alla decadenza dell’impero, si trasformarono in vere e proprie azienda agricole sotto il dominio della chiesa, che le assegnò ai contadini in cambio di un canone enfiteutico. Successivamente furono le famiglie nobiliari romane a divenire proprietarie di questi enormi latifondi. Li usarono solo per la pastorizia lasciandoli in gran parte spopolati e malarici. 

Ma nel passato di questa terra c’è anche un’altra storia. E’ quella del Podere Scuola creato nel 1872 e rinominato, dieci anni dopo, come Scuola Pratica di Agricoltura che nel 1910 ha oltre 100 ettari di terreno che diventano il suo Campo Sperimentale. Diventerà nel 1910 la Regia Scuola Pratica di Agricoltura di Roma. E’ la prima in Italia ed ha un obiettivo ambizioso: essere un polo di riferimento per le zone agricole della zona costiera. Per favorire il suo sviluppo negli anni venti vengono migliorate e valorizzate le strutture già esistenti e costruita una scuola-convitto dove c’è una biblioteca con 10.000 volumi, le strutture sportive, l’infermeria e le aule per lo studio pomeridiano. A questo si aggiunge un laboratorio di enologia e la sede del corso per assaggiatori che saranno protagonisti sia nello splendido nuovo oliveto, dedicato a Falcone e Borsellino, sia nel nuovo frantoio sperimentale.

Camminando in questo viale che attraversa le tenute ci mischiamo agli sportivi che fanno jogging, ai genitori a passeggio con i bambini, a i ciclisti ….sarà che c’è il sole………..ma è proprio piacevole…e lo spazio poi…è proprio tanto!!

Una deviazione ci riporta al passato. Siamo al Casale di Sant’Alessio costruito su fondamenta di epoca romana imperiale. La presenza di un criptoportico, di una cappella e di un campanile fanno immaginare una storia importante ma ormai non ne restano che macerie…. noi, però, con tipico spirito arcoirisiano, cogliamo subito l’aspetto positivo: c’è un bellissimo olivo pieno di frutti carnosi che attira la nostra attenzione. Improvvisamente appaiono buste di plastica per la raccolta ed è tutto un fiorire di ricette e consigli su come farle!!!

Tornando indietro costeggiamo il maneggio e la peschiera con pesci rossi e tartarughe e raggiungiamo il roseto dove troneggia uno splendido cespuglio pieno di rose rosse e dove Silvestro ci recita un monologo particolare di cui riesce a trasmettere tutta l’intensità e profondità. Come sempre.

Ci aspettano per finire il museo delle macchine agricole con in bella vista una mietitrebbiatrice imponente, che non si può non immaginare in azione, le serre e gli altri edifici destinati alle attività agricole.

Molte volte guardandomi intorno fra questo paesaggio città-campagna mi sono domandata: “ma questi quartieri cittadini, questa campagna l’abbracciano o l’assediano? “.

Nel corso del tempo, infatti, le cessioni le hanno tolto circa 33 ettari e i tentativi di ridurne l’estensione si sono reiterati nel tempo. L’ultimo è del 2006: la Provincia voleva dedicare 10 ettari alla costruzione di una Scuola dello Sport con contributi pubblici e privati e il progetto si è fermato per l’intervento delle associazioni dei cittadini.

Forse sta qui la risposta alla mia domanda: è la speculazione che l’assedia………..per fortuna ci sono i cittadini che l’abbracciano!!

Rossella G.


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