Resoconti

Quattro irriducibili e due cani

Redazione

lbaldini

Settembre 2015

Monte Faito – Trevi nel Lazio

    Settembre è iniziato da pochissimi giorni e Arcoiris torna a mettersi in moto con una prima mail che ricorda l’escursione del 20. Siamo al 4 e la mail dice che l’escursione è riservata a persone allenate. Ma come, l’estate deve ancora finire e già si ricomincia con le faticacce vere? Alcuni di noi si lasciano intimorire e decidono di non essere sufficientemente allenati, chi perché ha vissuto la vacanza come riposo assoluto (non muovo un dito più del necessario per la sopravvivenza!), chi perché, al contrario, ha già faticato tanto tra luglio ed agosto. Arcoiris non si arrende e, siccome le adesioni non arrivano, rammenta l’escursione con altre mail, il 14 e poi il 15. Infine il 18 la nostra Presidente prova a rassicurarci e afferma che non c’è da aver paura ce la possiamo fa’, ma dobbiamo essere saggi.

Arriva così il 20 di settembre (data importante per il nostro Paese, chi lo ricorda? Mancavano gli storici del gruppo) e ci ritroviamo in quattro irriducibili a Largo della Primavera, la nostra guida, Bruno, insieme a Nadia, Benedetto e Caterina. Tranquilli, però, a Trevi diventeremo 11, con Peppe e Patrizia, Laura, Andreas e tre amici di Benedetto (Anna, Lorenzo e Flavia). Ci faranno compagnia anche due cani. Per essere un’escursione con Bruno siamo non pochi. Gli ultimi arrivati non hanno neanche il tempo di prendere il caffè (così imparano ad essere puntuali!) che si parte con le macchine per il punto di inizio del nostro percorso che è ad anello e che Bruno dice essere un po’ lungo, ma non particolarmente difficile perché il dislivello si supera attraverso una salita dolce. È vero la salita non è ripida e, come al solito, si procede tra chiacchiere e facezie, con Peppe che rallegra la compagnia con le sue freddure. Laura, con il suo cane, e Andreas, insieme a Bruno sempre avanti, ma forse c’entra anche il fatto che così i due canidi (maschio, un magnifico lupo cecoslovacco, quello di Anna e Lorenzo e femmina quella di Laura) non si incontreranno mai. Tutti gli altri seguono più tranquillamente e si godono una magnifica giornata, alla faccia delle previsioni del tempo che davano pioggia e nonostante l’assenza di Elsa. Sali e scendi tra boschi di faggi e ampie vedute. Niente sosta per la merendina, Bruno teme che possa farci perdere tempo e che la pioggia primo o poi arrivi. Il pranzo, però, non ce lo leva nessuno e ci risiamo con biscottini e cioccolata, birra e panini. Non ci siamo fatti mancare neanche il caffè questo volta, c’erano addirittura due thermos (uno preparato da Nadia e l’altro da me) sia per chi lo gradisce con un po’ di zucchero che per chi lo ama amaro. A proposito “Che vuoi di più dalla vita?”. Niente indugi, niente pigrizia, niente sonnellino al sole. Forza, si riparte, gambe in spalla e via. Ad un certo punto Bruno ci dice che ha accorciato il percorso e abbiamo risparmiato 20/25 minuti di cammino, così chi vuole può fare una deviazione verso un fontanile, tornare indietro e riprendere la discesa che porta alle macchine, chi si ritiene soddisfatto, invece, può andare dritto al parcheggio. Ci si divide, chi di qua chi di là e alla fine arriviamo al parcheggio contemporaneamente. Ammazza quanto corrono Laura, Andreas, Bruno e Nadia! E così in macchina ci dirigiamo al bar di Trevi e mentre chiacchieriamo e ci rilassiamo arrivano le prime timide gocce di pioggia. Ormai che ci importa, però? Gliel’abbiamo fatta e solo questo conta. Presto torniamo a casa.

Visto? Non occorreva essere tanto allenati. Sì, sì domenica 20 settembre è andata proprio bene. Solo due giorni dopo ho capito che significava quell’avvertimento, le gambe sono rimaste indolenzite e affaticate il lunedì ed il martedì. Finalmente il mercoledì hanno riiniziato a muoversi con maggior scioltezza, ma ne valeva comunque la pena.

Caterina

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