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Salire davanti all’Abruzzo e riscendere nel Lazio

Redazione

lbaldini


Sabato 16 settembre  2023
E – Monte Cervia da Collegiove – Anello panoramico nei Monti Carseolani
Coord. Natalino Franchi


vai alla scheda dell’escursione


In genere affolliamo di chiacchiere l’immancabile bar degli appuntamenti, questa volta invece siamo stati più silenziosi. E’ stata la signora a parlare di più, mentre ci preparava il caffè, al bar della Piazza di Collalto Sabino. Strano tipo di barista, è un’insegnante in pensione che da sola si ostina a tenere aperta l’attività di famiglia. Ci racconta di un paese che non c’è più, che si è svuotato di abitanti e riempito di case chiuse e in vendita. Di un tempo in cui era una ridente località di villeggiatura che si riempiva degli eventi e dell’aria festosa delle vacanze e molte erano le case di personaggi famosi. Ci parla dell’attività di famiglia di cui resta solo il piccolo bar: il ristorante e l’albergo a fianco sono chiusi. Facciamo un piccolo giro intorno al castello e ci fermiamo sulla piazzetta. Il paese è particolarmente silenzioso e le poche persone che incontriamo ci salutano sorridendo come si fa nei paesi di montagna. A testimoniare il passato, lungo le vie principali c’è una mostra di Angelo Novi, fotografo di scena che ha lavorato con registi famosi, che si era trasferito qui.

Il sentiero che ci aspetta ha una prima parte pianeggiante che ci consente un po’ di chiacchiere ma soprattutto di fermarci a fare una scorpacciata di more contenti come dei bambini … sono così dolci e i rovi ne sono veramente pieni!! E’ ancora agosto intorno a noi, nonostante l’aria e il cielo un po’ cupo di oggi. Il bosco e le aree in ombra sono ancora verdi mentre le zone scoperte sono bruciate dal sole. Ci sono ancora i bei colori dell’estate e tanti fiori: l’erica, il timo, il finocchietto profumano l’aria e troviamo anche i primi ciclamini e un croco…roba da esprimere un desiderio!! Mentre salgo le acrobazie di un rapace attirano la mia attenzione. Regalità e eleganza…ad un certo punto si è chiuso ed è sceso in picchiata….praticamente un siluro!!

Man mano che saliamo il panorama che si apre davanti a noi è straordinariamente aperto. Il nostro sguardo può spaziare dal Velino in tutta la sua grandezza al Corno Grande del Gran Sasso in lontananza, lasciandoci immaginare un confine aereo fra Lazio e Abruzzo. Le colline davanti sono ancora verdeggianti e coperte di boschi. Riusciamo anche a vedere la chiesetta di San Giovanni dove siamo saliti la scorsa primavera….però….mica tanto bassa…….e ci sono salita pure io!! Il passaggio in cresta è superbo e possiamo allungare lo sguardo fino alla piana industriale di Carsoli e ammirare il Terminillo. E’ bello anche il sovrapporsi delle cime fino a quelle più lontane avvolte nell’azzurrino ovattato che, ci dice Antonietta, è il colore della lontananza secondo Rumiz.

Raccolto lo zaino e ritirati i panni stesi, ci prepariamo a scendere per un’altra via. Natalino ci spiega che non è “ripida ed esposta” come la salita. Appena ci giriamo arriva un’altra sorpresa: una bellissima vista sul lago del Turano. Praticamente abbiamo mangiato davanti all’Abruzzo e riscendiamo tornando nel Lazio…La discesa è per la maggior parte sotto una faggeta fitta e ombrosa. Ci fermiamo ad ammirare un grande faggio che con tutti i suoi “piccoli” intorno a lui ha creato uno spazio particolare che ha del sacro.

Al bar finale non rinunciamo anche se ce lo dobbiamo cercare e Natalino fa sfoggio di pubbliche relazioni con tanto di stretta di mano finale … che dici Peppe … vorrà estendere la sua influenza anche a Collalto?

P.S. : Non posso non segnalarvi la più bella foto dell’escursione. E’ quella di Peppe con la farfalla sul cappello!

Rossella G.

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