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O.Z. Storia di un’emigrazione ovvero spettacolo teatrale liberamente tratto da Il meraviglioso mago di Oz

numero 2 – Newsletter della Associazione Arcoiris – aprile 2019


Recentemente sono stata con i ragazzi della mia classe al Teatro Biblioteca Quarticciolo a vedere uno spettacolo tratto dalla storia del meraviglioso Mago di Oz, sto anche leggendolo con due delle mie classi, io nell’edizione corredata dai disegni originali, i ragazzi utilizzano quella di Feltrinelli. Penso che molti avranno letto, magari tanti anni fa, il romanzo Il meraviglioso mago di OZ di L. Frank Baum,storia per bambini, ma che affascina tanto anche gli adulti, come tutte le storie per bambini che rimangono immortali e che ricordiamo con piacere e nostalgia anche quando siamo ormai più in là negli anni. Il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1900 con le magnifiche illustrazioni di W.W. Denslow. Ebbe subito un grandissimo successo, uscirono, poi, tante altre storie che riguardavano il mondo di OZ e, come accade sempre per le storie che hanno un grande successo, fu trasformato in musical, film (il migliore è quello del 1939 che resta insuperato) e spettacoli teatrali. Per coloro che ricordano Saranno famosi, una serie televisiva di molti anni fa, segnalo anche una sua versione della storia di Dorothy. Veniamo alla storia, dunque: Dorothy è una bambina di 8 o 10 anni che vive con gli zii in una fattoria del Kansas. La sua vita è abbastanza monotona e grigia, l’unica consolazione della piccola è il suo cagnolino Totò. Quando arriva un tornado di quelli frequentissimi negli USA, la casa di Dorothy, con lei ed il cagnolino dentro, viene sollevata ed entrambi sono trasportati in volo ed atterrano nel paese dei Munchkin (o Mastichini) e nell’atterraggio la casa schiaccia la Cattiva Strega dell’Est. Subito la Buona Strega del Nord si complimenta con Dorothy che, però, vorrebbe tornare a casa degli zii,  la strega le consiglia di recarsi dal grande Mago di Oz, il mago più potente di tutto il paese. Le raccomanda di seguire la «strada di mattoni gialli» che la porterà dritta alla Città di Smeraldo, dove risiede il palazzo del grande mago. Prima di partire la strega bacia Dorothy sulla fronte: grazie a quel bacio nessuno oserà farle del male. Lungo il cammino a Dorothy e Totò si uniranno tre compagni di viaggio: lo Spaventapasseri, il Taglialegna di latta e il Leone codardo, i quali decidono di accompagnare la bambina nella speranza di poter fare anche loro delle richieste al mago di Oz, ovvero un cervello per lo Spaventapasseri, un cuore per il Taglialegna di latta e il coraggio per il Leone codardo.

Dopo aver affrontato diverse avventure, spesso superate grazie alle “fortuite” intuizioni dello Spaventapasseri, i cinque giungono alla Città di Smeraldo. Qui Dorothy e i suoi compagni vengono ricevuti ed il Mago promette di aiutarli solo dopo che avranno ucciso la Strega Cattiva dell’Ovest. Anche durante questo viaggio, Dorothy e i compagni devono affrontare numerosi avversari, mandati dalla Strega dell’Ovest per ucciderli, superano tute le prove e la bambina riesce ad uccidere inavvertitamente, la Strega Cattiva. I cinque amici tornano dal Mago di Oz che, in realtà,  è solo un vecchio ventriloquo. Il mago riesce, tuttavia, ad esaudire i desideri dello Spaventapasseri, dell’Uomo di latta e del Leone Codardo, cerca di partire con Dorothy con una mongolfiera, ma la nostra protagonista alla fine scoprirà che sbattendo per tre volte i tacchi delle Scarpette d’Argento, che ha ai piedi da quando è stata eliminata la Strega dell’Est, può tornare a casa a riabbracciare gli zii. Bene, cosa c’entra questa storia con i viaggi ed il camminare? Eh sì che ha a che fare con il viaggiare. Ci sono diversi viaggi in queste vicende: quello che Dorothy fa all’interno della casa e alla fine si ritrova in un mondo fantastico e pieno di colori; quello che fa camminando lungo la strada di mattoni gialli insieme ai suoi nuovi amici, ognuno dei quali è alla ricerca di qualcosa che già possiede; quello che conduce i cinque protagonisti ad affrontare nemici e pericoli nuovi; il ritorno dal Mago di OZ; quello del ritorno di Dorothy alla sua vita di prima con una nuova consapevolezza della ricchezza che la circonda.

Ecco questo aspetto che riguarda l’andare e l’incontrare persone diverse, del viaggio nel quale si devono affrontare difficoltà e pericoli è stato ripreso e rielaborato da una compagnia teatrale che l’ha trasformato in qualcosa di attuale. Una ragazzina del mondo ricco e spensierato, superficiale, si ritrova su un’isola fatta di rifiuti, mentre cerca di tornare alla sua vita di prima incontra una donna spaventapasseri che scappa dal suo Paese perché vuole studiare, un piccolo robot diventato ormai un automa senza cuore dopo aver ucciso tante persone, un ex bambino-soldato, disertore che tutti immaginano gloriosamente morto in battaglia (il leone codardo). Tutti sono in viaggio verso O.Z. Verso la speranza, l’utopia di cambiare la propria vita, ma O.Z. è una finzione. O.Z. è solo una delle tante “Lampedusa” dei nostri giorni. Insieme affrontano il viaggio, un’emigrazione, appunto, che li porterà a conoscersi, amarsi, scoprirsi, cambiare. Esattamente ciò che accade in un viaggio, piccolo o grande che sia, reale od immaginario, dentro di sé o in un nuovo luogo e quando si è con amici tutto diventa più interessante e vario, più vero e bello.

Ancora qualcosa a proposito del film del 1939, c’è una meravigliosa colonna sonora ed il pezzo più conosciuto è Over the Rainbow, Sopra l’arcobaleno. Sembra proprio che riguardi Arcoiris anche questo particolare. La musica, poi, è un altro elemento che ci fa viaggiare, magari con gli occhi chiusi, mentre la mente vaga in mondi meravigliosi, tutti da scoprire.

Segnalo, infine, le numerose versioni italiane del testo che potrete trovare in tutte le biblioteche del Comune di Roma.

  • Nel Regno di Oz, traduzione di Nini Agosti Castellani, illustrazioni di M.L. Ferro Pellizzari, Roma, S.A.I.E., 1944.
  • Il mago di Oz, traduzione di Adele Levi, illustrazioni di Arturo Bonfanti, Collezione Corticelli, Milano, Mursia, 1949.
  • Il mago di Oz, traduzione di Emma Sarocchi, illustrazioni di L. Maraja, Milano, Fabbri Editori, 1957 – illustrazioni di Carlo Galleni, Fabbri, 1986.
  • Il meraviglioso Mago di Oz, trad., prefazione e note di Masolino D’Amico, Milano, Arnoldo Mondadori, 1978.
  • Il Mago di Oz, traduzione di Sara M. Sollors, con testo a fronte, a cura di Alige Cagidemetrio, Collana Letteratura universale, Venezia, Marsilio, 2004.
  • Il mago di Oz, traduzione di Cecilia Martini, illustrazioni di Lilya Munasypova, Roma, Robin, 2011.
  • The Wonderful Wizard of Oz. Il Meraviglioso Mago di Oz, traduzione di Wirton Arvel, edizione bilingue con testo a fronte, Kentauron, 2013.
  • Il meraviglioso mago di Oz, a cura di Stella Sacchini, Collana Universale Economica. I Classici, Milano, Feltrinelli, 2014.
  • I Libri di Oz, traduzione di e curatela di Chiara Lagani, CollanaI Millenni, Torino, Einaudi, 2017.
  • Il Meraviglioso Mago di Oz, traduzione di Perla Surianesi, Bergamo, Juvenilia, 1992.

Per trovare la biblioteca più vicina che possiede il volume si veda sul Catalogo Unico Nazionale.

Caterina B.

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