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Il pranzo


numero 18 – Newsletter dell’Associazione Arcoiristrekk – dicembre 2021


Della progettazione di una camminata fanno parte tanti aspetti: il percorso, il profilo altimetrico, la durata, la storia dei luoghi, i mezzi per raggiungere il punto di partenza e di arrivo e tanto altro ancora. Tuttavia ai primi posti della classifica delle cose importanti non possono mancare i viveri per il ristoro.

Intanto occorre pensarci per tempo. Ci si deve pensare il giorno prima e possibilmente prima che i negozi siano chiusi. Nelle grandi città si trovano anche supermercati aperti 24 ore su 24 (poveri lavoratori/trici!), ma è meglio essere previdenti ed è ancora meglio se si utilizza il negozio sotto casa. Se la camminata da fare si colloca dentro un percorso di varie tappe la pianificazione dell’alimentazione è essenziale. In particolare, bisogna sapere come sono organizzati i paesi in cui sono collocati i posti tappa. Quelle località dispongono di negozi alimentari? Il giorno in cui si passa di là sarà festivo o meno? E la chiusura per il turno di riposo? Insomma, ci vuole attenzione e bisogna informarsi.

Oggi Google maps sulle proprie mappe indica i negozi di alimentari, ma anche in questo caso occorre fidarsi di internet, ma fino a un certo punto. Nel nostro Belpaese, soprattutto negli ultimi anni, e soprattutto nei paesini isolati c’è stata una vera e propria moria di esercizi commerciali e, nonostante quello che ci vuol far credere, il sig. Google non sa tutto, non è onnisciente, e così gli scappa la notizia di una chiusura, di un fallimento, di una lunga malattia.

Dunque, è bene cercare sul web, magari facendo ricerche incrociate e confrontando più fonti, ma una bella telefonata è il mezzo più sicuro per fugare tutti i nostri dubbi.

Passiamo agli ingredienti, cosa è bene che ci sia di commestibile nel nostro zaino? Ovviamente non esiste una sola risposta, dipende dai gusti e dalle abitudini. Tuttavia, ecco qualche consiglio. Per esempio il pane. C’è pane e pane. In un lungo trekk una pagnotta che resista al tempo e risulti buona anche a distanza di giorni è particolarmente importante. Se si incappa nel pane che col tempo si trasforma in gomma o in granito si fa un attentato allo stomaco, ma anche ai denti o, per i più “esperti”, alla dentiera. Consigli circa il companatico sono difficilissimi da fornire, adesso poi col moltiplicarsi di allergici, intolleranti, vegetariani, vegani … meglio gettare la spugna: fate voi.

Io e Lucilla quando ci impegniamo in cammini di tante tappe abbiamo quasi un menù fisso: pane e pomodoro. Un po’ di olio buono, un pizzico di sale ed è servito un pranzo sontuoso. Niente o quasi formaggi e salumi: oltre a non essere proprio salutari, nelle giornate estive tendono a disfarsi nel loro incarto e dentro lo zaino. Inoltre, gli insaccati stimolano la sete, meglio evitare.

Poi, se durante una tappa vi trovate a passare per il Museo del prosciutto di Langhirano, alle porte di Parma, beh, allora non c’è da pensarci troppo: fatevi una bella degustazione e non se ne parli più.

Luciano B.

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